Rivolta d’Adda, 4 febbraio 2021 – “All’indomani dell’entrata in vigore dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza di salami, mortadella e prosciutti per sostenere il vero Made in Italy e smascherare l’inganno della carne straniera spacciata per italiana, oggi risulta quantomai fondamentale mantenere un linguaggio comune per un dialogo attivo tra settore agricolo e ricerca. In quest’ottica, la ricerca, l’informazione e la formazione in ambito agricolo, che sono tra i focus delle attività dell’Istituto di ricerca Lazzaro Spallanzani di Rivolta d’Adda (CR), diventano uno strumento fondamentale e concreto per continuare ad innalzare il livello della qualità della filiera suinicola italiana e l’eccellenza dei suoi prodotti”.
Questo il messaggio inviato da Ettore Prandini, presidente dell’Istituto Spallanzani, ai tanti allevatori ed esperti che ieri sera si sono collegati al sito del Comune di Rivolta d’Adda per assistere al convegno online dal titolo “Benessere dei suini nella gestione della riproduzione: inseminazione artificiale e gravidanza” organizzato in collaborazione con l’Istituto Spallanzani nell’ambito delle iniziative scientifiche della 193° edizione della Fiera di Sant’Apollonia, che quest’anno si sta svolgendo completamente da remoto.
Il Convegno si è aperto con i saluti del Sindaco di Rivolta d’Adda (CR), Fabio Maria Martino Calvi, seguito dal presidente dello Spallanzani, Ettore Prandini, dal direttore Marina Montedoro e dal suo vice, Silvia Cenadelli. A dare il via agli interventi scientifici è stata la ricercatrice del settore di Genetica molecolare dello Spallanzani, Rossana Capoferri, che ha illustrato l’attività ed i risultati della scheda di progetto triennale PIGWELF svolta in collaborazione con l’azienda “La pellegrina s.p.a.”, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche (IZSUM) e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna (IZSLER). La ricercatrice ha quindi descritto i parametri per la valutazione del benessere delle scrofe gravide allevate in due sistemi di stabulazione differenti e implementati da un approccio molecolare. I risultati, infatti, hanno evidenziato differenze significative tra le due modalità di stabulazione in riferimento ai parametri etologici, clinici, fisiologici, metabolici ed immunologici. Anche il chip appositamente sviluppato per l’analisi dell’espressione genica si è rivelato un buon punto di partenza per rilevare differenze a carico dei geni del sistema immunitario.
Gli interventi sono proseguiti con i risultati delle analisi condotte dalla ricercatrice del settore di Seminologia dello Spallanzani, Roberta Vanni che ha illustrato i vantaggi apportati dall’introduzione delle nuove tecnologie della fecondazione strumentale che portano ad una immediata ricaduta sull’ottimizzazione della produzione di dosi di seme suino in un allevamento. Nel corso del suo intervento la ricercatrice ha affrontato anche le tematiche relative all’utilizzo di dosi di seme suino congelato verso dosi di seme suino refrigerato, con relativi vantaggi e criticità, ed ha fornito nozioni sulla gestione delle dosi al fine di dare un supporto tecnico per un più facile approccio all’operatività quotidiana.
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L’Istituto Spallanzani, sempre attivo nella ricerca in ambito zootecnico, proseguirà i suoi interventi scientifici con l’organizzazione di corsi di formazione gratuiti per gli allevatori lombardi e gli addetti del settore agricolo. L’8 marzo 2021 è in programma il corso “Tutela della Biodiversità, Valorizzazione dell’allevamento delle razze caprine autoctone”. Le lezioni hanno lo scopo di fornire strumenti che permettono di integrare le tematiche sulla tutela della biodiversità, l’ecologia e la sostenibilità ambientale con il valore tradizionale espresso nell’allevamento.
Altro percorso formativo, che verrà attivato a giugno 2021, riguarda la “Biotecnologia microalgale integrata alla gestione degli effluenti zootecnici per la riduzione delle emissioni ammoniacali”. Le attività agro-zootecniche e agroalimentari richiedono la messa a punto di tecnologie affidabili e a basso costo per la depurazione dei loro effluenti e il corso tratta le alternative disponibili sul mercato per la riduzione del carico di azoto ammoniacale e nitrico dai reflui zootecnici e dai digestati. In particolare, si focalizza sull’utilizzo delle microalghe, quale nuova biotecnologia, economica e efficiente, in grado di ridurre il carico ammoniacale derivante da reflui zootecnici.
I corsi si svolgeranno in modalità live streaming ad eccezione dei laboratori e delle visite aziendali, riservati agli addetti del settore agricolo, imprenditori agricoli, coadiuvanti familiari e lavoratorisubordinati provenienti da aziende per le quali è stato costituito e aggiornato il Fascicolo aziendale. A tutti partecipanti dei corsi sarà rilasciato un attestato di partecipazione dell’Istituto Spallanzani, Ente di Formazione Accreditato da Regione Lombardia e certificato a Norma UNI EN ISO 9001:2015 per la progettazione ed erogazione di corsi di alta formazione in ambito veterinario, agro-zootecnico e biologico applicato.
Per iscrizioni chiamare l’Istituto Spallanzani al numero 0363.78883